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sabato 27 ottobre 2012

Nessuno ci puo' giudicare, nemmeno noi!



Ricordate della sindrome da gattomortospiaccicatosullasfalto che mi coglie quando leggo qualche post sui gruppi di aiuto alle mamme e simili? Beh a volte capita anche di leggere cose carine come questo pezzo sulle mamme "marsupiali". Mi piace lo spirito con cui è scritto e mi piace l'intento di ridicolizzare le beghe tra mamme.
In realtà era da un po' che volevo scrivere su questo strano fenomeno delle guerre tra madri, degli squadroni della tetta contro quelli del biberon, del lettino contro il lettone e così via. Chi frequenta il web assiste praticamente all'ordine del giorno a dialoghi surreali in cui mamme accusano altre mamme di rovinare il futuro dei propri figli, di impedirne l'autonomia da un lato e di  minarne la sicurezza dall'altro. Protette dall'anonimato della rete poi, ci si mette un attimo a trasformarsi in paladine della propria causa non pensando minimamente che dall'altro lato del pc c'è un essere umano infarcito di dubbi già di suo.
La cosa che davvero mi lascia spiazzata è il nostro continuo metterci sulla difensiva, non ci rassegnamo a capire che, purtroppo o per fortuna, verità assolute non ne abbiamo. Che in fondo in fondo tiriamo ad indovinare, leggiamo, ci informiamo, a volte persino l'OMS ci dà ragione ma nessuno di noi possiede la verità su come si crescano i figli. Ci dimentichiamo troppo spesso che, come dice Gonzales nel tanto caro "Besame mucho" " (...)si tratta di convinzioni, non di scienza". Io molte scelte le faccio e le ho fatte perchè le ho trovate più comode o semplicemente perchè amo mia figlia e certe cose mi sono venute naturali, non perchè penso che mia figlia crescerà più sana, più sveglia e più sicura di sè...che poi se non sarà così chiederò i risarcimenti all'OMS?!?!
Ci sono le mamme che a suffragio delle proprie scelte riportano tutti i documenti ufficiali, gli articoli delle riviste specializzate, persino passi della Bibbia e del Corano se necessario. (Io sono decisamente una di queste :D ) A volte, cosa davvero imbarazzante, esibiamo i progressi dei nostri figli a riprova che le nostre scelte sono quelle giuste.
Poi ci sono le mamme de "in medio stat virtus", dell' "io non sopporto gli estremismi" "meglio una sana via di mezzo"che poi spiegatemi tra tenere un bimbo nel suo lettino e lasciarlo dormire nel lettone, la via di mezzo quale sarebbe? Farlo stare in corridoio?!?
C'è poi chi non si difende ma passa al contrattacco dichiarando a tutti, urlando a pieni polmoni con fierezza, il proprio essere "cattiva madre". Questa dell'orgoglio della "madre degenere" , della "mamma mostro" è una cosa che mi ha fatto sempre molto sorridere, tante volte anch'io sono andata fiera delle mie presunte mancanze, poi sono inciampata in un libro che stra-consiglio "Sono una cattiva mamma" di A. Waldman e ho capito che l'origine di comportamenti del genere è sempre la stessa: un profondo senso di inadeguatezza nei confronti dell'inarrivabile modello di madre-moglie-donna che negli anni ci siamo costruite. Vi riporto un brano del libro in proposito:
"Un'altra strategia adottata da alcune di noi per far fronte al nostro senso di fallimento e di colpa è quella di ribellarsi, di abbracciare la tanto temuta identità e proclamarci a gran voce cattive madri. Noi cattive madri andiamo fiere della nostra pessima reputazione, rifiutiamo e deploriamo la glorificazione della madre che si annulla, ringhiamo al solo sentir nominare Dora l'esploratrice, non ci importa se i nostri figli hanno la bocca sporca di patatine (...). Noi cattive madri siamo felici di confessare i nostri peccati perchè siamo sicure che quelle che più si avvicinano all'ipocrita emulazione della buona mdre che si annulla, si sacrifica, usa paroline dolci, sorride e dimostra una pazienza infinita, siano in realtà le vere cattive madri.  (...) Ma in questa nostra ribellione consapevole, noi mamme perfide e lavative siamo ossessionate dall'archetipo della cattiva madre tanto quanto le vigilanti degli squadroni che mirano a sconfiggerla. Se non ce ne importasse nulla, non ci prenderemmo la briga di scrivere fior di articoli, romanzi, autobiografie, non parteciperemmo a tutti quei blog. "
Io credo che questa sia una delle rare situazioni in cui dovremmo prendere ad esempio i nostri mariti e compagni. Avete mai sentito papà accapigliarsi sulle modalità di svezzamento? Facciamo un sondaggio e chiediamo ai mariti a cosa ci riferiamo dicendo "alto contatto", scommettiamo che l'80% penserebbe una nuova categoria di porno? :D 
Perchè questa grande differenza nei ruoli genitoriali? Forse perchè per essere un bravo papà basta davvero poco mentre essere brave madri non basta, bisogna essere perfette e poi essere anche brave mogli, non trascurare il lavoro, rimanere in forma etc etc. Ragazze mie, abbassiamo il tiro! Ciascuna scelga secondo le proprie priorità a cosa dare più spazio e a cosa dedicare più tempo ed energie. E' difficile e a volte fa persino male il pensiero di non riuscire a poter fare tutto ma io sono convinta che nè i nostri compagni nè tantomeno i nostri figli ci vogliano perfette. Siamo noi il problema. Vi cito un altro pezzettino del libro della Waldman:
"Ma cos'è che fa scattare il nostro istinto da "maestrina", quando diventiamo genitori? Di norma non ci sentiamo particolarmente minacciati dalle scelte altrui. Tu vivi in una mega fattoria, io in una casetta prefabbricata, ma magari casa mia mi piace più della tua. Posso anche confessare a un'amica che secondo me la tua casa è orrenda, ma non mi fermerei mai per strada per dirti che dovresti cambiare quelle rifiniture in alluminio. Ogni cosa (persino l'architettura) ha i suoi fanatici, ma quando si tratta di genitorialità sembra che siano più numerosi e più accaniti, forse perchè la posta in gioco è così alta. Il diverso approccio usato da altri genitori ci mette di fronte alla possibilità di aver commesso un errore con nostro figlio. Non possiamo sopportarlo, perchè abbiamo paura che qualsiasi sbaglio, per quanto piccolo, possa avere conseguenze devastanti. E così proclamiamo la superiorità delle nostre scelte, dimenticando che ognuno ha le sue idee. Come genitore ho una sola certezza: la mia fallibilità. (...) Ho cercato di imparare ad accettare questi "fallimenti", di abituarmi alle critiche di coloro che si sentono sicuri di saper fare tutto meglio di me. Eppure (...) mi metto sempre sulla difensiava, come se dicessi: Ci ho provato davvero, non è colpa mia, perdonatemi. (...) "
"Il mestiere di genitore è già difficilissimo così, senza doversi guardare le spalle per essere sicuri di farlo come i nostri vicini (reali o cybernauti) ritengono giusto. Diamo tutti una bella prova di civiltà facendoci gli affari nostri. E se proprio non ci riusciamo, torniamo pure ad essere cattivi e moralisti, ma senza sbatterlo in faccia agli altri."
Ciò non significa che smetterò di dire quello che penso se mi sarà chiesto o che smetterò di informarmi e documentarmi sugli argomenti che mi stanno a cuore ma se hai subito (e subisci ancora) sguardi e parole di commiserazione miste a sorpresa e un po' di disgusto perchè allatti ancora e dormi ancora insieme a tuo figlio, perchè tuo figlio non va ancora all'asilo, etc etc non puoi non sapere che cosa si prova ad essere giudicati e a mettere in discussione tutto quello che hai costruito con enormi sforzi. Quindi io cerco "altri canali dove convogliare, tutte insieme, le nostre forze" insieme a voi. Come mangiano, cosa mangiano, come e con chi dormono, come si spostano i nostri bambini, sono affari nostri e non è questo che fa di noi brave o cattive madri.



2 commenti:

  1. Grazie per la citazione! Bel post, e ovviamente mi riconosco nella categoria mamme mostro ;-) devo assolutamente procurarmi quel libro! Quanto ai famosi canali, ho qualche speranza, speriamo si concretizzi presto!

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